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UNA NECESSITÀ STRATEGICA

Come la moda sta affrontando la crisi climatica: sfide e opportunità

La moda, settore creativo ma inquinante, vive significative trasformazioni e nuove innovazioni nella sostenibilità, tecnologia e responsabilità sociale

Alessandra Losito
di Alessandra Losito
17 ottobre 2024 19:36
Come la moda sta affrontando la crisi climatica: sfide e opportunità
Photo: Ron Lach/Pexels
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La moda è uno dei settori più dinamici e creativi del mondo, ma dietro la sua bellezza c’è un lato oscuro: è anche uno dei più inquinanti. Con circa il 10% delle emissioni globali di carbonio e un impatto devastante sulle risorse idriche, la crisi climatica sta obbligando l’industria a ripensare il proprio modello. Non si tratta solo di una questione di reputazione: il cambiamento climatico minaccia direttamente la sopravvivenza delle materie prime come il cotone e pone interrogativi sull’accesso sostenibile all’acqua. Per questo, la moda sostenibile è diventata non solo una scelta etica, ma una necessità strategica per il futuro. Tuttavia, il percorso è irto di sfide e opportunità.

 

Sfide ambientali: abbattere le emissioni e ridurre gli sprechi

Il settore della moda deve affrontare sfide ambientali enormi. Il ciclo produttivo tradizionale è caratterizzato da un elevato utilizzo di risorse, come acqua ed energia, e da pratiche industriali altamente inquinanti. Oltre il 20% dell’inquinamento globale delle acque deriva dal trattamento e dalla tintura dei tessuti, e ogni anno vengono prodotti milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Ridurre questi impatti è una priorità assoluta per le aziende che vogliono restare competitive.

Le nuove tecnologie stanno giocando un ruolo cruciale: dalle fibre a basso impatto, come il lyocell o le varianti riciclate del poliestere, all’uso di tinture naturali e processi di produzione a secco che riducono drasticamente il consumo di acqua. Un esempio innovativo è l’utilizzo del micelio, una struttura naturale simile ai funghi, per creare alternative al cuoio tradizionale. Tuttavia, adottare queste soluzioni su larga scala implica costi elevati e complessità logistiche.

La filiera corta, l’ottimizzazione dell’uso di energia rinnovabile e il riciclo dei materiali diventano quindi imperativi. Gli investimenti in queste aree rappresentano sia una sfida per i produttori sia un’opportunità per differenziarsi in un mercato sempre più attento alla sostenibilità.

 

Opportunità: moda circolare e innovazione tecnologica

Nonostante le difficoltà, la crisi climatica offre anche opportunità senza precedenti. La moda circolare, che punta a prolungare il ciclo di vita dei prodotti attraverso il riuso, il riciclo e la riparazione, sta trasformando radicalmente il settore. L’adozione di piattaforme per la rivendita di capi usati e il crescente mercato del “second-hand” permettono ai consumatori di acquistare in modo più responsabile, riducendo allo stesso tempo lo spreco di risorse.

Inoltre, la tecnologia sta accelerando questa transizione. L’uso della blockchain, per esempio, consente di tracciare in modo trasparente la filiera produttiva, garantendo che i capi siano effettivamente realizzati in modo sostenibile. Alcune aziende stanno persino esplorando l’uso di tessuti realizzati da alghe o plastica riciclata dagli oceani, trasformando i rifiuti in risorse.

Un altro trend in crescita è la produzione su richiesta, che riduce significativamente gli sprechi associati alla sovrapproduzione. La capacità di creare capi personalizzati e pronti all’acquisto solo dopo aver ricevuto l’ordine rappresenta un cambio di paradigma. Questo modello non solo diminuisce l’impatto ambientale, ma permette anche alle aziende di rispondere in modo più efficiente alle esigenze dei consumatori.

 

La moda etica e il ruolo dei consumatori

Il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale; è anche una questione sociale. I consumatori, sempre più consapevoli dell’impatto delle loro scelte, stanno spingendo le aziende verso pratiche etiche, richiedendo maggiore trasparenza e rispetto per i diritti dei lavoratori lungo tutta la catena di fornitura.

La “moda etica” non riguarda solo la sostenibilità ambientale, ma anche il miglioramento delle condizioni di lavoro nei Paesi produttori e l’inclusività sociale. I nuovi modelli di business etici si focalizzano su paghe eque, rispetto dei diritti umani e integrazione delle diversità culturali nelle collezioni. Questo approccio sta diventando cruciale per fidelizzare i consumatori più giovani, che non sono solo interessati all’estetica, ma anche al valore intrinseco dei prodotti che acquistano.

Le aziende che sapranno combinare un approccio ecologico con una responsabilità sociale avranno un vantaggio competitivosignificativo in futuro. La crescente pressione da parte dei consumatori, insieme a normative più stringenti da parte dei governi, guiderà un cambiamento profondo nel modo in cui il settore della moda opera, ponendo la sostenibilità al centro delle strategie aziendali.

 

Un percorso complesso ma necessario

La moda si trova a un bivio: continuare con il modello tradizionale, insostenibile a lungo termine, o abbracciare il cambiamento, riducendo il proprio impatto ambientale e adottando pratiche più responsabili. Sebbene le sfide siano molte, le opportunità che si presentano sono altrettanto grandi. Innovazione, tecnologia e una maggiore consapevolezza etica stanno trasformando il settore, permettendo alla moda di giocare un ruolo di primo piano nella lotta contro la crisi climatica.

Il futuro della moda sostenibile dipenderà dalla capacità delle aziende di investire in soluzioni a lungo termine e dalla volontà dei consumatori di premiare le pratiche responsabili. Solo con una collaborazione tra tutti gli attori della filiera sarà possibile ridurre l’impatto del settore sul pianeta, garantendo al contempo un futuro prospero e innovativo per l’industria.

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