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Il successo della pelle vegana: l’innovazione che fa bene al mondo

La pelle vegana è una scelta sostenibile e cruelty-free che sta rivoluzionando il settore. Scopriamo cos’è, come viene prodotta e come risulta al tatto

Alessandra Losito
di Alessandra Losito
7 novembre 2024 12:46
Il successo della pelle vegana: l’innovazione che fa bene al mondo
Photo: Cliff Booth/Pexels
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La pelle vegana sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella moda, rispondendo alla crescente domanda di sostenibilità e alternative cruelty-free. Questo materiale, prodotto tramite processi innovativi, si è trasformato in un’opzione di alta qualità che non solo evita l’uso di animali, ma anche riduce l’impatto ambientale. Dalle tecniche di produzione fino alle proprietà estetiche e funzionali, la pelle vegana è ormai protagonista di un’evoluzione che va ben oltre la semplice sostituzione di quella animale. In questo articolo esploreremo in dettaglio come si produce, quali sono i materiali utilizzati nel processo di trasformazione, i suoi benefici e i costi, guardando anche alle tendenze future di questa "nuova" industria.

 

Cos'è la pelle vegana e com'è fatta

La pelle vegana è un nuovo materiale prodotto utilizzando diverse tecniche e sostanze. I principali metodi di produzione si dividono in due categorie: naturali e sintetici.

1. Materiali naturali: i materiali naturali stanno guadagnando popolarità per la loro maggiore sostenibilità e resa tattile. Tra questi troviamo:

  • Cactus: derivata dalle foglie di cactus, viene lavorata tramite disidratazione naturale e senza pesticidi. Questo materiale è traspirante, durevole e biodegradabile.

  • Ananas (Piñatex): realizzata dalle fibre delle foglie di ananas, un sottoprodotto dell’industria agricola, è un’opzione cruelty-free che sfrutta scarti agricoli senza richiedere terreni o risorse idriche aggiuntive.

  • Micelio (funghi): il micelio è una rete di filamenti sotterranei che cresce velocemente e viene modellata e trattata per diventare una superficie simile alla pelle. Questo processo, oltre a essere altamente sostenibile, consente di creare superfici che imitano texture diverse.

2. Materiali sintetici: Le opzioni più comuni nella produzione di pelle vegana sintetica sono il poliuretano (PU) e il cloruro di polivinile (PVC). Questi materiali plastici vengono trattati per ottenere una texture che simula l’aspetto della pelle. Il processo di produzione prevede la fusione del polimero su un substrato di tessuto per creare uno strato resistente e flessibile. Tuttavia, la produzione di PVC e PU richiede sostanze chimiche e energia, portando a una certa emissione di gas serra. Anche se meno sostenibile rispetto ai materiali naturali, il poliuretano rappresenta comunque un’opzione ecologica rispetto a quella animale.

 

I vantaggi: sostenibilità e cruelty-free

Uno dei principali motivi del successo della pelle vegana è la riduzione dell’impatto ambientale rispetto alla pelle animale. La produzione di pelle tradizionale comporta alti costi energetici, utilizzo di agenti chimici e acqua, nonché le problematiche etiche legate all’allevamento intensivo. La pelle vegana, specie se ottenuta da fonti naturali come il cactus e i funghi, presenta un’impronta ecologica ridotta.

Oltre agli aspetti ambientali, l’assenza di prodotti animali la rende un’opzione cruelty-free, perfettamente in linea con l’etica di chi cerca di evitare lo sfruttamento degli animali. Il beneficio in termini di sostenibilità è ulteriormente amplificato dal fatto che molti materiali naturali utilizzati sono sottoprodotti o scarti di altre industrie, come le foglie di ananas o i funghi, contribuendo a un modello di economia circolare.

 

Resa e effetto al tatto: vegan vs animale

Dal punto di vista estetico, la pelle vegana ha fatto notevoli progressi, risultando oggi molto simile alla pelle tradizionale. Grazie alle innovazioni nel trattamento dei materiali, può ora offrire un’ampia gamma di texture, da quelle più morbide a quelle più strutturate. Materiali come il cactus e il micelio, infatti, sono noti per la loro capacità di mantenere una texture naturale e una traspirabilità comparabile alla pelle.

Rispetto al poliuretano o al PVC, che tendono a essere meno traspiranti e durevoli, i materiali naturali come Piñatex o cactus risultano più confortevoli e presentano una maggiore somiglianza con la pelle vera. Questo aspetto è particolarmente rilevante per l’abbigliamento, dove la traspirabilità e il comfort sono essenziali.

 

Costi e fattibilità economica

La pelle vegana, soprattutto quella prodotta da biomateriali, può avere costi variabili a seconda della qualità e del metodo di produzione. In generale, i materiali sintetici come il poliuretano sono più economici rispetto alle alternative più verdi, con un costo che può oscillare tra i 10 e i 20 euro per metro. Tuttavia, per le opzioni di alta qualità come il Piñatex, ananas, cactus o il micelio, i prezzi possono salire fino a 40-60 euro per metro.

Ecco una panoramica indicativa dei costi della pelle vegana:

  • PVC e Poliuretano: 10-20 €/metro, opzione economica ma meno sostenibile.

  • Di ananas (Piñatex): 30-50 €/metro, sostenibile e duratura.

  • Micelio: 40-60 €/metro, di altissima qualità e biodegradabile.

Per molti produttori, il costo aggiuntivo della pelle vegana può rappresentare un investimento strategico per attrarre una clientela attenta alla sostenibilità e al benessere animale. Inoltre, il settore della moda di lusso sta sempre più spesso integrando questi materiali innovativi, dimostrando come la pelle vegana non sia una mera alternativa, ma una scelta di valore per il futuro del fashion.

 

Il futuro della pelle vegana: innovazione e tendenze

La pelle vegana ha davanti a sé un futuro promettente, alimentato dalla continua ricerca di materiali innovativi e di tecniche di produzione che mirano a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. Con il crescente interesse per la moda sostenibile, molti brand stanno investendo in soluzioni cruelty-free e in grado di preservare le risorse naturali. Questo movimento è destinato a crescere, spinto sia dalle normative ambientali più stringenti sia dalle preferenze di una clientela sempre più consapevole.

Si presenta come una delle innovazioni più interessanti e sostenibili nel mondo della moda. Tra vantaggi ambientali, costi sostenibili e un’ampia varietà di texture e stili, questo materiale è destinato a diventare una scelta primaria per chi cerca prodotti responsabili e di qualità. Le nuove generazioni, attente alla tutela del pianeta e dei diritti degli animali, spingono il mercato verso un futuro in cui la pelle vegana sarà probabilmente la norma più che un’alternativa di nicchia.

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