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tra estetica e funzionalità

La sorprendente storia del maglione: origini, tradizione ed evoluzione

Dal capo funzionale dei pescatori alle passerelle della moda, il maglione è diventato un’icona di stile e sostenibilità. Ma qual è il migliore in qualità?

Alessandra Losito
di Alessandra Losito
8 novembre 2024 10:13
La sorprendente storia del maglione: origini, tradizione ed evoluzione
Photo: Pedro Woch/Pexels
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Il maglione ha una storia affascinante che si estende per secoli, partendo come indumento funzionale per proteggere dal freddo fino a diventare un elemento essenziale della moda contemporanea. Nato nelle gelide coste del Nord Europa, questo capo ha attraversato trasformazioni sorprendenti, adattandosi ai cambiamenti culturali e stilistici del tempo. Questo capo incarna oggi un perfetto equilibrio tra stile e funzionalità, abbracciando valori di sostenibilità e identità culturale. Mettiamoci comodi e andiamo a conoscere le origini, l’evoluzione e i motivi per cui il maglione rimane un elemento irrinunciabile del guardaroba.

 

Le origini del maglione: un capo di sopravvivenza

Il maglione è nato come capo d’abbigliamento destinato ai lavoratori che dovevano resistere alle rigide condizioni climatiche delle regioni costiere del Nord Europa, come le isole britanniche, in particolare le Isole Aran e le Shetland. Durante il Medioevo, i pescatori utilizzavano questi maglioni per proteggersi dal freddo umido dell’oceano Atlantico. Il materiale scelto, la lana, offriva un isolamento naturale e resistenza all’acqua, proprietà essenziali per chi trascorreva lunghi periodi in mare.

Ogni comunità, e spesso ogni famiglia, creava dei propri motivi e disegni, che servivano a identificare il villaggio di appartenenza. Le maglie venivano realizzate a mano e ogni figura aveva un significato simbolico, come protezione e buona sorte per i pescatori. Il “maglione Aran”, per esempio, prende il nome dalle omonime isole irlandesi e si distingue per i suoi intricati motivi a treccia e a diamante, rappresentazioni di buona fortuna e abbondanza.

 

Il maglione e il passaggio alla moda

Nel corso del XX° secolo, il maglione ha gradualmente lasciato le coste del Nord Europa per raggiungere un pubblico più vasto. Con la diffusione della moda prêt-à-porter, è divenuto simbolo di comfort e stile casual. Negli anni ’20 e ’30, icone di stile e star del cinema iniziarono a indossare il maglione, contribuendo a trasformarlo in un capo glamour. Il capo assumeva una duplice funzione: rimaneva pratico per il tempo libero, ma diventava anche un’espressione di eleganza casual per chi voleva apparire disinvolto e sofisticato.

Il suo ingresso nella moda divenne ancor più evidente negli anni ‘50 e ‘60, quando stilisti internazionali iniziarono a reinterpretarlo con nuovi materiali e colori. Durante la rivoluzione giovanile degli anni ‘60, il maglione si affermò come capo preferito dai giovani ribelli, simbolo di una moda che rompeva le convenzioni e puntava alla libertà espressiva. È in questo periodo che iniziarono a comparire i primi modelli oversize, portati con disinvoltura da chi cercava uno stile anticonformista.

 

L'era contemporanea: icona di versatilità e sostenibilità

Oggi, il maglione è molto più di un capo d’abbigliamento: è un vero e proprio manifesto di stile e sostenibilità. Con l’attenzione crescente verso l’ambiente, il maglione in lana naturale e materiali riciclati è divenuto simbolo di una moda etica. Molte aziende puntano su filati biologici, lana sostenibile o tessuti riciclati, trasformando il maglione in un capo duraturo e rispettoso dell’ambiente. Questa evoluzione non è solo una tendenza passeggera, ma riflette una nuova coscienza ambientale che sta influenzando il mondo della moda a livello globale.

La moda contemporanea lo valorizza in tutte le sue forme e stili, dal classico dolcevita all'oversize, abbracciando un design versatile che può essere indossato in ufficio, nel tempo libero o per eventi più formali. I designer continuano a reinventarlo, utilizzando tecniche di tessitura innovative e dettagli inediti, come applicazioni metalliche e inserti in materiali alternativi.

 

Le tendenze: colori, stili e abbinamenti

Nella moda di oggi, il maglione spazia dal minimalismo al design più audace. Tra le tendenze principali troviamo:

  • Tonalità neutre e pastello: beige, grigio e avorio continuano a essere preferiti per un look raffinato e versatile. Questi colori permettono abbinamenti facili e adattabili a diversi stili.

  • Oversize: ampi e comodi, spesso con spalle cadenti e maniche lunghe, ideali per uno stile rilassato ma trendy.

  • Dettagli artigianali: Le tecniche di lavorazione come la maglia a coste o intrecciata, richiamano un ritorno all’artigianato e alla qualità.

  • A collo alto: perfetti per proteggersi dal freddo e allo stesso tempo per creare un look sofisticato, spesso completati da linee pulite e design minimalista.

 

Perché resta un must-have del guardaroba

Il maglione è un capo che ha saputo adattarsi alle esigenze delle diverse epoche storiche, evolvendo da indumento funzionale a simbolo di moda e identità. La sua versatilità lo rende perfetto per ogni stagione e stile, dal minimalismo elegante all’aspetto cozy e confortevole che molti apprezzano nei mesi freddi. Oggi, rappresenta un connubio tra estetica e funzionalità, unendo valori di sostenibilità e tradizione a un design che rispecchia i gusti contemporanei.

In un mondo che guarda sempre più al valore dei capi d’abbigliamento, il maglione è un esempio di moda sostenibile e consapevole. Dai modelli classici ai design più audaci, è evidente come continuerà a occupare un posto d’onore nei guardaroba di tutto il mondo, confermandosi un’icona che sa guardare al futuro rispettando il passato.

 

Dalla lana al poliestere: quale scegliere?

La scelta del tessuto per un maglione è determinante per la sua qualità, durabilità e comfort. Tradizionalmente, la lana è stata il materiale più comune, grazie alla sua capacità naturale di isolare dal freddo e di resistere all’umidità. La lana merino, ad esempio, è apprezzata per la sua morbidezza e capacità di mantenere il calore senza risultare pesante, rendendola ideale per maglioni destinati all’uso quotidiano. La lana di alpaca, invece, è conosciuta per la sua leggerezza e resistenza, oltre che per le proprietà ipoallergeniche, particolarmente adatte a chi ha una pelle sensibile.

Per chi cerca un’opzione sostenibile, quelli in cashmere riciclato sono sempre più popolari: offrono la morbidezza e l’eleganza del cashmere tradizionale ma con un impatto ambientale ridotto. Altri tessuti naturali come il cotone biologico vengono utilizzati per maglioni leggeri, perfetti per le stagioni di transizione, anche se il cotone non isola come la lana.

Infine, i tessuti sintetici, come l’acrilico e il poliestere, sono spesso aggiunti per conferire elasticità e ridurre il costo del capo. Tuttavia, questi materiali tendono a non durare nel tempo come le fibre naturali e sono meno traspiranti. In definitiva, la scelta del tessuto migliore dipende dalle esigenze: per un maglione duraturo, caldo e di qualità, le fibre naturali restano l’opzione più consigliata.

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